70 cover

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70 18 olio su tela oil on canvas 38x39 2021

 

Da 69 a 76

Si tratta di una serie di piccole opere nelle quali viene rappresentato il tema delle “strutture impossibili” o “forme impossibili”.

Pur essendo tutte dipinte ad olio con un discreto livello di accuratezza, si possono considerare come bozzetti di studio per l’esecuzione di opere definitive di dimensioni maggiori.

Nel caso specifico, le “strutture impossibili”, si basano su forme semplici desunte da un “Sistema Numerico Cistercense” del XIII secolo. Si tratta di forme con le quali, utilizzando un solo simbolo, si possono comporre numeri fino a 9999.

In questa serie di bozzetti è stata scelta la data del 18 Dicembre 1960 (18 – 12 – 1960)

Vedi figura

Sistema numerico Cistercense

69 cover

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69 18 olio su tela oil on canvas 38x39 2021

 

Da 69 a 76

Si tratta di una serie di piccole opere nelle quali viene rappresentato il tema delle “strutture impossibili” o “forme impossibili”.

Pur essendo tutte dipinte ad olio con un discreto livello di accuratezza, si possono considerare come bozzetti di studio per l’esecuzione di opere definitive di dimensioni maggiori.

Nel caso specifico, le “strutture impossibili”, si basano su forme semplici desunte da un “Sistema Numerico Cistercense” del XIII secolo. Si tratta di forme con le quali, utilizzando un solo simbolo, si possono comporre numeri fino a 9999.

In questa serie di bozzetti è stata scelta la data del 18 Dicembre 1960 (18 – 12 – 1960)

Vedi figura

Sistema numerico Cistercense

62 57 62 scultura impossibile cover

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La scultura impossibile trae origine da un piccolo dettaglio inserito al centro della scena di un’opera del 2017: ARA PACIS ERAT

Da qui l’idea di realizzare una serie di opere declinate in varie colorazioni.

Complessivamente sono 6 opere dipinte ad olio su tela: una in rosso, di dimensioni 80×80, è stata poi distrutta dall’artista; 4 di dimensioni 50×50, in verde – giallo – viola – rosso; e una di dimensioni 23×23 dipinta su tela nera come fosse un bozzetto.

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2017

THE MONOLITH / Big Bi-Side @ Stockholm
Hilma Af Klint Museum

Questo progetto è da intendersi come un esperimento.
Il tentativo è quello di applicare gli stessi principi del progetto Inside Mondriaan anche a lavori di altri artisti.
Nel caso specifico è stato studiato il lavoro di un’artista Svedese, pioniera dell’astrattismo, Hilma Af Klint, la quale presenta molte similitudini e assonanze con le opere di Mondrian, soprattutto dal punto di vista concettuale.
Anche in questa occasione la “trasposizione materica della visione astratta” (principio basilare dell’intera ricerca su Mondrian), si è concretizzata in un edificio simbolico, “il Monolite Bifronte” (denominato Big Bi-Side), per ricavarne un Museo destinato ad accogliere le opere della pittrice svedese.
Così come in tutti gli altri lavori sviluppati nel progetto Inside Mondriaan, anche in questo caso, l’artista Francesco Visalli, ha voluto che fosse un vero e proprio progetto architettonico di un edificio concretamente realizzabile e non una ipotesi utopica o un “semplice” esercizio di arte concettuale.
Per questo scopo è stata sfruttata una opportunità giunta attraverso un concorso di idee bandito da Combo Competitions, denominato “a Temple for Hilma”, senza l’intento di parteciparvi, ma con il solo obbiettivo di affrontare una tematica concreta per sperimentare l’applicazione di una serie di regole e filosofie sviluppate con il progetto Inside Mondriaan. In pratica si può definire come una sorta di esercizio didattico. Difatti anche questo lavoro è stato sviluppato esclusivamente come attività di studio e di ricerca nel campo dell’arte concettuale.
(Si ringrazia il team di Combo Competitions per aver proposto un tema progettuale con il quale è stato possibile approfondire lo studio sul connubio tra arte e architettura)

 

 

 

CREDITS
PROJECT (drawings and related images)
Francesco Visalli

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